michael on December 27, 2022

Nuovo edificio Sede Chimica Fedeli e realizzazione di Centro Polivalente
San Giuliano Terme (PI), 2021 - in progress

Filosofia di Progetto. Verso il recupero di un frammento urbano.

Il progetto come strumento di dialogo per le nuove strategie urbane

 

“L’architettura è sostanza di cose sperate” (Edoardo Persico, Profezia dell’architettura 1935).

 

La città è un bene collettivo derivante dalla compresenza di azioni ed investimenti pubblici e privati che contribuiscono alla costruzione ed alla crescita delle Città.

La costruzione della Città non può quindi comunque prescindere da investimenti privati che abbiano ricadute virtuose sull’intera collettività. Da questo principio parte il progetto di via di Palazzetto.

In questo caso un soggetto privato, trasformando un’area con un progetto si recupero, crea i presupposti per una nuova lettura di via di Palazzetto dotandola di parcheggi pubblici, spazi di sosta e illuminazione pubblica.

Realizzare un nuovo frammento urbano perfettamente integrato con tutte le preesistenze in completamento della città a sud rappresenta una nuova occasione di crescita.

Quando il cliente ha incaricato il nostro gruppo di lavoro per la realizzazione della nuova sede aziendale con annesso centro polivalente, nell’ambito del comparto della ex polveriera Maionchi, abbiamo iniziato a lavorare sull’importanza del rapporto tra pieni e vuoti, sugli spazi di connessione con la viabilità pubblica e con il dialogo con il contesto paesaggistico. Il risultato è stato un progetto di paesaggio.

Il gruppo di lavoro ha iniziato la progettazione ragionando sugli spazi pubblici (area a cessione per standard urbanistici) per creare un layout d’impianto della nuova configurazione.

Ci siamo orientati su una strip adiacente alla via di Palazzetto per ospitare i parcheggi pubblici con percorso pedonale, verde e una piazzetta di sosta e ingresso al comparto privato.

La struttura di progetto si articola poi con il posizionamento dei due parcheggi posti alle estremità nord e sud dell’area, interconnessi con percorsi pedonali ai due edifici.

Un’altra condizione che ha generato la forma e il posizionamento del pieno (edifici) è la soluzione per la mitigazione idraulica pensata come un elemento paesaggistico e costituita da un invaso disposta in varie aree interne al parco tra gli edifici, collegate con la rete idrica circostante; tali aree diventeranno esse stesse parte del paesaggio creando un movimento naturale plano-altimetrico.

La forma degli edifici segue la loro funzione; l’headquarter aziendale, l’edificio polivalente di corredo con funzioni legate alla convegnistica, alla ricerca e alla formazione e poi la Casa del custode che si stende sul paesaggio con un’architettura semplice e funzionale.

La forma degli edifici quindi nasce dalla progettazione dei vuoti, dalla progettazione del paesaggio in cui andrà ad inserirsi in dialogo armonico e da una ricerca di continuità in merito alla percezione architettonico-tipologica rispetto agli edifici preesistenti.

 

L’architettura.

“L’architettura è un pretesto. Importante è la vita, importante è l’uomo!”
Oscar Niemeyer

 

Dal punto di vista architettonico il comparto si articola con due edifici principali, un piccolo edificio a servizio e due manufatti da adibire ad accogliere servizi tecnologici; inoltre è previsto il recupero del piccolo magazzino come elemento di memoria e continuità rispetto al passato.

Il posizionamento dei due edifici è parallelo alla via di Palazzetto con i fronti sostanzialmente complanari creando una rigorosa scansione prospettica mediata dal filare di alberi in area pubblica e dagli olivi all’interno dell’area privata.

Il Centro polivalente, è pensato come struttura compresa tra “due muri”, quindi un parallelepipedo di base nel quale viene innestato il volume voltato della sala; l’intera struttura è a secco in legno lamellare. L’ingresso è caratterizzato dal grande volume scatolare cavo e vetrato che risulta una soglia tridimensionale tra esterno, la piazzetta e l’interno il foyer.

L’edificio direzionale segue l’idea di una ricerca di dialogo con l’architettura industriale ed è fortemente caratterizzato dal volume d’ingresso voltato da una catenaria. Anche qui la struttura è in legno lamellare.

La Casa del custode invece vuole dialogare con le linee del Moderno guardando alle case Usoniane di Frank Lloyd Wright e ad alcuni stilemi miessiani.

La struttura è volutamente con finitura industriale ed il sistema è caratterizzato dal tetto “sospeso” sulle vetrate continue di coronamento