admin on January 26, 2022

Nuovo complesso scolastico Via Bari
Bolzano (BZ), 2018

L’impostazione proposta punta alla massima semplicità dell’intervento che il Bando prevede in un’area chiaramente delimitata, ma completata dall’ampia superficie libera a sud, al di là di via Bari, che il PRG collega tramite un grande sottopasso pedonale (12 metri).

 

Prevede un complesso scolastico articolato su piano terra e due livelli, per lasciare spazio all’inserimento di alberi e spazi verdi:

–           al piano terra, con accesso pedonale da via Alessandria, i due Atrii e le funzioni di uso comune e aperte alla fruizione da parte del quartiere: Palestra, Aula Magna, Mensa, Biblioteca

–           al 1°livello gli spazi della scuola primaria, compreso il suo “cortile all’aperto”

–           al 2°livello gli spazi della scuola secondaria di primo grado, collegati al loro “cortile all’aperto”

L’impianto volumetrico si inserisce armonicamente nel contesto e l’aver portato i “cortili all’aperto” ai livelli superiori -quelli delle chiome degli alberi- è positivo sia in termini ambientali sia per la sicurezza degli alunni. La copertura della palestra è protetta da una parete debitamente forata e un’alta rete per consentirne l’uso come campo sportivo all’aperto.

 

Nell’ottica della sostenibilità dell’intervento, I 550 mq. richiesti come “autorimessa” -anche per ridurre costi e inquinamento ambientale del trasporto a rifiuto (300 camion ca.)- sono proposti al piano terra, coperti, con ingresso da via Bari, coincidente con quello per rifornimento cucina e prelievo rifiuti.

 

Dalle nuove tendenze di ricerca sul sistema educativo in Scuole Innovative, abbiamo rilevato che molto ruota intorno al concetto di far partecipare la scuola alla città e la città nella scuola. Il sistema di passaggio di informazioni tra insegnante e studente viene radicalmente rivisto e la scuola è volta sempre più verso lo studente; le lezioni sono sempre meno frontali le strutture si adeguano, scompare quasi la cattedra e si imposta il lavoro e le lezioni anche in gruppi. L’arredo deve essere componibile adattabile a varie configurazioni. Sono pensati spazi tipo tribunette per creare situazioni di condivisione e apprendimento informale. Parte delle pareti diventano trasparenti e il corridoio non è più un semplice elemento di collegamento ma spazio polifunzionale, che accoglie dagli spazi di lettura e relax scambio informazioni, piccole riunioni, diventando elemento dello spazio essenziale nella configurazione del nuovo concetto di scuola.

La biblioteca non è più solo un elemento chiuso ma è un concetto diffuso in tutta la scuola altri spazi infatti, ospitano questa funzione come appunto nei “percorsi e spazi di apprendimento”.

L’aula magna assume una configurazione polivalente diventando all’occasione, teatro e spazio per eventi aperti anche alla città. Si configura l’idea della Scuola Centro Civico vero e proprio, si rompe la vecchia impostazione ad isola.

Il verde viene considerato come valore primario per il benessere di alunni, insegnanti e cittadini.

 

L’articolazione funzionale rispetta quantità e criteri di Bando e DPP e consente risposte coerenti con i caratteri di un “Civic Centre” e con le “linee guida per l’edilizia scolastica” di cui al DM 11.04.2015.

Il collegamento al sottopasso e all’area libera, verde, a valle di via Bari, è agevole, piacevole, e adatto a persone con ridotte capacità motorie.

 

Il progetto dà particolare attenzione ad aspetti energetici e Daylighting, da precisare nelle fasi successive con l’obiettivo di ottenere un edificio ad alta efficienza energetica (CasaClima cl.A) e CasaClima School apprezzabili  già in questa fase progettuale con le lame di supporto alle finestre al piano primo che consentono luce naturale riflessa; quindi, già in questa fase, particolare attenzione a:

esposizione, illuminazione e ventilazione naturale, tecnologia dell’involucro.

 

Sotto il profilo funzionale, la struttura dei percorsi, in rosso nello schema (tavola A1) evidenzia l’indipendenza delle due scuole, ma anche la possibilità di incontro e di scambio per docenti e allievi.

Al piano terra evidenzia la facile accessibilità degli allievi a tutte le funzioni comuni

e  l’autonomia degli accessi di utenti esterni, senza interferenze..

 

Le due scuole sono impostate in modo analogo e prevedono la prima 10 e la seconda 6 aule affiancate ed esposte a sud, verso via Bari, l’area verde antistante e, in fondo, l’Adige.

Sono oggi disegnate su tre fasce parallele:

la prima, verso la parete esterna, sostanzialmente dedicata alle attività ordinate;

le altre due, verso l’interno, con illuminazione diretta, utilizzabili per attività di studio autonomo o in piccoli gruppi e per percorsi di collegamento, articolabili secondo le esigenze.

 

Le aule sono divise da pareti fisse alternate a pareti mobili, in modo da consentire la formazione di spazi, e quindi di gruppi di lavoro, più ampi e/o diversamente articolati.

Il significativo vantaggio della soluzione proposta è la sua estrema flessibilità dovuta:

– alla continuità dello spazio aule / apprendimento individuale / percorso

– alla dimensione della maglia strutturale

– alla mancanza di travi emergenti

– alla doppia illuminazione.

 

La totale flessibilità di questo spazio, modificabile dal personale della scuola anche con il contributo degli allievi, spostando arredi e pareti su ruote, fonoassorbenti ma di altezza limitata, è oggi, una risposta adeguata alla volontà di trasformare la scuola in una struttura “innovativa” ancora in corso di sperimentazione.

 

Nell’ottica di una scuola flessibile e orientata verso l’interpretazione innovativa delle funzioni e degli spazi, il progetto interpreta il sistema Aula Magna / Aula musica come due spazi distinti ma unificabili, nell’ipotesi            di condivisione del palcoscenico per attività della scuola previste oggi o prevedibili domani

e          di unificazione dei due spazi per eventi di particolare rilevanza

organizzati dalla scuola o dal quartiere.

 

Dal punto di vista strutturale l’edificio, viste le dimensioni in pianta e la morfologia, è costituito da un unico blocco, senza soluzioni di continuità, non essendo previsti giunti sismici o di dilatazione.

Le colonne saranno realizzate in sistema misto acciaio-calcestruzzo con sezione circolare o a doppio T.

 

 

  • Questa tipologia strutturale per le membrature verticali consente di raggiungere i seguenti obiettivi:
  • facilità di messa in opera;
  • dimensioni contenute (CHS con diametro esterno pari a 273mm);
  • resistenza al fuoco senza l’utilizzo di protettivi (si ottiene una resistenza R60 adottando 4Ø16 con un copriferro di 30mm);
  • riduzione sostanziale degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.

 

Per quanto riguarda i solai si è optato per una soletta in c.a. alleggerita con elementi modulari in polipropilene riciclato. Gli elementi portanti della copertura della palestra saranno in realizzati in legno lamellare di luce di 24m a sezione rettangolare, mentre la struttura secondaria sarà costituita da pannelli portanti, con struttura a cassone, costituiti da nervature in legno lamellare comprese tra due strati di compensato strutturale da 20 mm di spessore e consentono di coprire luci sino a 12m, con significativi vantaggi in termini di ottimizzazione della spaziatura dell’orditura primaria. Il comportamento degli orizzontamenti nei confronti delle vibrazioni (comfort di utilizzo) sarà verificato, oltre al controllo delle frequenze, anche applicando i criteri di calcolo più raffinati quali quelli riportati nel “Generalisation of criteria for floor vibrations for industrial, office, residential and public buildings and gymnastic halls” (progetto finanziato dalla comunità europea ECSC 7210-PR/314) e le più recenti indicazioni normative a livello internazionale (ad esempio ISO 10371).

 

Gli impianti potranno essere definiti nello sviluppo del progetto, applicando le più innovative tecnologie, anche per la necessità di conoscere le condizioni al contorno. Gli obiettivi, nell’ottica della sostenibilità globale dell’intervento e del minimo dispendio energetico sono:

– riscaldamento a bassa temperatura, con serpentine sottopavimento

– raffrescamento estivo con ventilazione naturale, e la possibilità di far passare acqua fredda nelle serpentine a pavimento, con una probabile eccezione per l’aula magna, da definire in funzione dei tipi di uso previsti.

– illuminazione artificiale con adozione di lampade a led, a basso consumo e luce calda, regolatori di luminosità secondo il variare della luce naturale e sistemi di spegnimento automatico a spazi vuoti

– raccolta acqua piovana, da utilizzare per riserva antincendio, innaffiamento zone verdi, lavaggio piazzali e, se del caso, scarichi dei servizi igienici.

Gli impianti prevedono un sistema unico di controllo in grado di definirne la manutenzione programmata.