admin on April 21, 2022

RENAISSANCE. Spazio collettivo / spazio individuale

RENAISSANCE. Spazio collettivo / spazio individuale

curatori: Massimo Del Seppia, Silvia Chiara Lucchesini, Fabrizio Sainati, Pietro Berti

 

Chiusi i battenti della terza edizione della Biennale, il gruppo di LP ha deciso di assumere direttamente la cura dell’edizione 2021. Nel corso della riflessione sul tema da affrontare per l’appuntamento successivo, la sopravvenuta emergenza sanitaria da Covid-19 ha offerto uno spunto di grande interesse. L’attenzione del mondo intero si è concentrata in questi mesi sulla pandemia. La drammatica contingenza ha evidenziato, durante il forzato lockdown, come siano state sufficienti poche settimane di blocco per far respirare il pianeta, lasciando intravedere per il futuro alcune linee strategiche di azione. Ovviamente la questione è infinitamente complessa: non è possibile modificare in tempi rapidi il sistema produttivo globale ma quel modello – insieme alle certezze che portava con sé – si è incrinato e occorre elaborare le correzioni che si sono dimostrate oltremodo necessarie. L’antropocene dovrà entrare in una nuova fase, dovremo entrare in una nuova era. L’era della consapevolezza che volge lo sguardo verso l’unità. La consapevolezza di essere natura.

Molti sono i temi sul tavolo: da quello, fondamentale, del rapporto con l’ambiente sino alla necessità di ricercare nuovi modelli sociali. In tutto ciò l’architettura ha un ruolo primario per l’impatto che inevitabilmente ha sull’ambiente naturale e sulla qualità della vita di tutti noi. Ecco allora che la scelta di Renaissance, tema della quarta edizione della Biennale di Architettura di Pisa, nasce dall’esigenza di ripensare il destino delle nostre città, degli spazi privati come di quelli pubblici, dopo lo choc che l’emergenza sanitaria ha rappresentato per l’intero assetto sociale: rinascita intesa dunque come stato mentale, desiderio, necessità di rigenerarsi alla fine di un periodo così difficile, che ha messo a dura prova i modelli precedenti e ci costringe a ripensare concretamente il nostro futuro. Rinascita intesa come ripartenza, uno nuovo stato mentale, un desiderio, una necessità di rigenerarsi alla fine di un periodo così difficile, che ha messo a dura prova le nostre certezze e ci ha costretto a ripensare concretamente il nostro futuro. Viviamo oggi in un’epoca di cesura. Il cambiamento è in atto ed è irreversibile. Gli ambienti di vita dovranno essere ripensati e lo spazio collettivo avrà sempre maggiore importanza. Lo spazio individuale subirà mutazioni per adattarsi alle nuove (o mai risolte) esigenze dei nuclei familiari.

La Biennale di Pisa, vero laboratorio di confronto e di idee, segue due direzioni fondamentali di ricerca, affrontando lo spazio individuale e lo spazio collettivo. Al loro interno si individuano quattro sezioni specifiche ma tra loro necessariamente connesse:

 

  • Abitare la città. La casa e il quartiere
  • 1000 Parchi e 1000 Giardini
  • Ripensare lo spazio del lavoro
  • Il progetto per l’ambiente. Nuove strategie di equilibrio

Una nuova concezione dell’abitare all’interno dello spazio domestico e alla scala del quartiere, la ricerca di forme diverse di flessibilità e di mobilità, la necessità di nuovi standard abitativi che consentano a ogni alloggio di disporre di un proprio spazio aperto e di aree per il lavoro a distanza, la creazione di un sistema di aree verdi urbane e periurbane, la trasformazione dello spazio del lavoro in funzione dei cambiamenti in atto, la ricerca di un rapporto migliore tra ambiente naturale e ambiente antropizzato tramite lo sfruttamento delle nuove tecnologie: queste sono le direttrici di ricerca per capire come migliorare lo spazio di vita delle persone, da quello individuale a quello collettivo.

L’urbanistica e l’architettura regolano l’organizzazione dello spazio nel quale ci muoviamo e, dunque, la nostra vita quotidiana. La Biennale di Pisa vuole mettere a confronto in questa occasione esperienze realizzate e visioni future, utili all’elaborazione di nuovi modelli capaci di cogliere le trasformazioni in atto. In questa complessa operazione l’Associazione LP è affiancata da un importante comitato scientifico che ha contribuito significativamente alla selezione dei progetti in mostra individuando altresì il vincitore del “Premio Biennale”; all’Associazione è invece riservato il compito di attribuire il “Premio Città di Pisa per la Qualità Urbana”, assegnato in occasione delle precedenti edizioni agli studi MBM arquitectes (2015), Aimaro Isola-Isolarchitetti (2017), Land (2019).

 

LE SEZIONI DI STUDIO

 

  1. ABITARE LA CITTA’. LA CASA E IL QUARTIERE: è possibile elaborare nuove strategie volte a individuare standard abitativi che rispondano alle esigenze oggi emerse? Quali potranno essere i futuri modelli abitativi? Il quartiere si qualifica come spazio collettivo capace di attivare dinamiche sociali virtuose, strettamente collegato con altri quartieri, ricco di servizi di scala e di verde e ben relazionato con il centro della città; al suo interno le abitazioni dovrebbero disporre delle dotazioni necessarie ad assecondare le richieste conseguenti a nuove modalità di vita e di lavoro.

 

  1. 1000 PARCHI e 1000 GIARDINI: la diffusione nelle città di spazi pubblici e di aree a carattere naturalistico, come luoghi sicuri e di qualità, in tutte le forme, dimensioni e posizioni, costituirà di certo nel prossimo futuro un requisito essenziale per un più corretto ed esteso sviluppo sociale. A lungo la realizzazione di parchi urbani e periurbani è stata lo strumento principe per riequilibrare un’espansione che rischiava altrimenti di procedere incontrollata; a questi è necessario oggi affiancare una diffusione più capillare di giardini collettivi, che costruiscano un’infrastruttura verde continua di qualità.

 

  1. RIPENSARE LO SPAZIO DEL LAVORO: le dinamiche imposte dalla pandemia hanno portato alla luce nuove condizioni di lavoro, generando una richiesta di spazi a ciò conformati e producendo la necessità di modificare o convertire quelli sino a ieri adibiti a ospitare funzioni che probabilmente saranno svolte in futuro secondo modalità diverse dal passato.

 

  1. IL PROGETTO PER L’AMBIENTE. NUOVE STRATEGIE DI EQUILIBRIO: la revisione delle modalità di attuazione di molte attività e il conseguente ripensamento degli spazi di vita quotidiana non potranno prescindere dall’elaborazione di una diversa filosofia progettuale che si avvalga anche delle più sofisticate tecnologie capaci di ridurre al minimo l’impatto ambientale.

 

 

La Biennale di Architettura si sviluppa lungo il fiume Arno, in un percorso che, da est verso ovest, vede coinvolti il Bastione Sangallo, che ospita il padiglione dell’Università di Pisa con una mostra monografica dedicata al lavoro dell’architetto Antonio Monestiroli, la Scala sopra le Logge – dove saranno esposti i più recenti progetti elaborati dal Comune di Pisa e sarà dunque possibile immaginare concretamente la città futura – per concludersi presso il padiglione internazionale organizzato nei due edifici tra loro adiacenti degli Arsenali Repubblicani e del Fortilizio della Torre Guelfa. Qui è ospitato il lavoro di 32 progettisti provenienti da tutto il mondo, in un percorso che ha inizio dagli Arsenali Repubblicani con i progetti afferenti alle prime tre sezioni di ricerca per concludersi con la quarta sezione, organizzata nello spazio espositivo del Fortilizio. Ogni sezione comprende otto progetti ed è introdotta dai testi dei componenti del comitato scientifico. Progetti e realizzazioni sono raccontati mediante disegni, plastici, contributi video; gli Arsenali Repubblicani accolgono inoltre tra le sue campate lo spazio conferenze, che consente anche la visione dei contributi video relativi ai progetti in mostra e alle interviste ai loro autori.

Come ci ricorda il presidente del Comitato Scientifico, Massimo Pica Ciamarra, stiamo vivendo un nuovo “cambiamento di fase”; sta a noi, oggi, raccogliere la sfida: siamo altro dalla natura o siamo natura?

Renaissance nasce da un lavoro di due anni nel corso dei quali i curatori si sono costantemente confrontati con il comitato scientifico e con il consulente Giorgio Tartaro e che ha visto coinvolti, con il contributo creativo, anche molti studenti del corso di Laurea di Ingegneria Architettura di Pisa.

A Paolo Galantini che ha messo a disposizione della biennale tutto il suo gruppo di lavoro, con passione e dedizione, e a tutti coloro, che con la loro generosità hanno contribuito in modo così significativo alla costruzione di questo progetto, va il nostro sincero ringraziamento e la nostra riconoscenza.

 

 

 

Massimo Del Seppia Architetto