admin on April 21, 2022

Rinascere, ripartire, migliorarsi, essere capaci di vedere un nuovo futuro.

Rinascere, ripartire, migliorarsi, essere capaci di vedere un nuovo futuro.

Durante la conferenza finale della biennale 2019, terza edizione, alla presenza dell’assessore all’urbanistica ing. Massimo Dringoli, Massimo Pica Ciamarra, amico, mentore e presidente del Comitato Scientifico, lanciò l’idea di un protocollo d’intesa tra Comune di Pisa e LP per sostenere la biennale di architettura di Pisa per le prossime edizioni così da pensare ad un progetto di condivisione pluriennale. Massimo Dringoli, entusiasta sostenitore da sempre della biennale, raccolse la sfida di Massimo Pica Ciamarra e di li a pochi mesi fu siglato il protocollo d’intesa. Questo episodio mi fece comprendere quanto la nostra biennale si stava radicando nel panorama culturale cittadino come un bene collettivo; parlare di architettura, confrontarsi ogni due anni in una vera esperienza laboratoriale oggi sta portando effetti concreti. Nelle edizioni passate la biennale di Pisa, ha portato, oltre ad esempi, visioni, e confronti a livello internazionale anche progetti concreti realizzati come il Parco dei Bambini di Marina di Pisa piuttosto che i progetti di laboratorio sui quartieri Pratale-Don Bosco e Cisanello che hanno dato frutto nell’esperienza della stesura del bando di concorso di Largo Petrarca con un confronto partecipato con il quartiere. La biennale ha contribuito con il suo lavoro a portare all’attenzione generale e delle amministrazioni tematiche come l’importanza dello spazio collettivo, della lettura della città per quartieri attivando progetti di laboratorio e workshop con gli studenti della Scuola di Ingegneria di Pisa, altra grande “amica” della biennale che, per il tramite del Prof. Luca Lanini e del Rettore Paolo Maria Mancarella, è sempre più attiva nel sostenere LP in questo progetto culturale, guardando a Pisa come una città verde dove i sistemi legati all’acqua sono sempre più fondamentali per la qualità della vita delle persone.

Sempre lo spazio pubblico al centro, come insegnano i maestri Oriol Bohigas e Massimo Pica Ciamarra. La rete che connette i punti. L’edificio che non dialoga e che non crea sistema non interessa, non serve, rappresenta una criticità; creare connessioni, spazi di vita sempre più densi e ricchi di significato, costruire luoghi; questo è il senso della ricerca della biennale di Pisa. Tutto il lavoro della biennale ruota intorno a questi semplici, basilari ma fondamentali concetti, che consolidano e riprendono il filo del valore della Città. Nel 2019 LP ha incaricato l’architetto e amico Alfonso Femia della direzione artistica del padiglione internazionale agli Arsenali Repubblicani affidandogli l’incarico della sua curatela, con il compito di approfondire il tema dell’acqua, già affrontato nell’edizione del 2017 curata da Luca Molinari e Luigi Prestinenza Puglisi. Alfonso Femia ha ampliato il ragionamento creando TEMPODACQUA, una sua visione su cui sta lavorando molto e sotto vari aspetti, poi presentata alla biennale di Venezia 2021.

TEMPODACQUA è stato un momento di grande condivisione che ha portato la biennale di Pisa ad essere conosciuta in tutta Italia e non solo, e per questo LP sarà sempre riconoscente ad Alfonso. Conclusa quell’edizione riprendendo le nostre vite quotidiane abbiamo iniziato pian piano a tornare alla normalità perché è cosi che funziona, il laboratorio Biennale ti assorbe e ti avvolge per tutta la sua creazione fino a diventare un tutt’uno nei giorni di mostra. Poi ti lascia solo per un po’ e pensi assolutamente di non progettare un’altra edizione ma dopo qualche mese la voglia di dare un contributo alla propria città riprende e si insinua fino a quando inizi a pensare progettando. Butti giù i primi appunti, la stanchezza lascia spazio alla creatività e il progetto prende forma e vita. Nella primavera del 2020 siamo stati schiacciati dalla pandemia dovuta al Covid-19 e questo ha spostato ogni pensiero. Da li è nata l’idea della curatela diretta da LP per poter sviluppare totalmente il nostro progetto. Si sono aggiunti nuovi amici come Pietro Berti architetto che nella terza edizione aveva dato generosamente un contributo. LP quindi nelle persone di colui che scrive, Silvia Chiara Lucchesini, Fabrizio Sainati e Pietro Berti ha iniziato il laboratorio della quarta edizione, lavorando su una quanto mai auspicabile rinascita. Da li è nata RENAISSANCE.

La casa aveva a nostro avviso segnato maggiormente il passo durante la pandemia ma anche lo spazio del lavoro ha evidenziato forti carenze e ci siamo resi sempre più conto di quanto il verde incida positivamente nella qualità della vita delle persone; infine, tutto si chiude, con le nuove strategie per l’ambiente che tutto racchiudono in questo periodo di cesura storica e di ricerca verso nuove strategie di equilibrio. Con Massimo Pica Ciamarra, abbiamo iniziato a dialogare sull’importanza dello spazio collettivo e la sua relazione con lo spazio individuale; Massimo sono ormai anni che volge il suo sguardo verso gli spazi di relazione lavorando sul concetto di ambienti di vita da cui mutuo sempre più spesso le sue parole e le sue visioni di architetto. Abbiamo scritto prima un metaprogetto che settimana dopo settimana prendeva forma fino a diventare un vero progetto; le prime idee delle sezioni di ricerca, i primi progettisti da invitare, il comitato scientifico pienamente disponibile e operativo. Un gruppo di lavoro unico e speciale a cui devo molto per aver concesso la loro fiducia regalandoci il proprio lavoro e il proprio mondo di ricerca e di studio.

Il progetto è venuto dopo.

Massimo Dringoli insieme a Fabio Daole sono stati i primi a sostenere il progetto parlandone con il Sindaco Michele Conti che fin da subito ha ritenuto di sostenere la biennale dando la carica giusta per questa nuova avventura. Giuseppe Sardu con la sua amicizia ha da sempre sostenuto LP e la biennale ed ha sempre pensato a questo progetto come un patrimonio di tutta la comunità pisana. Ringrazio Luca Lanini che è da sempre il curatore per il padiglione Università di Pisa e che da sempre dimostra fiducia in questo progetto. Giorgio Tartaro, nostro prezioso consulente, ci ha sempre dato fiducia fin dalla prima edizione del 2015 e elargito consigli introducendo la biennale nel mondo della comunicazione creando i presupposti per incontri speciali come quello con l’architetto Mario Cucinella che ringrazio per aver creduto nel nostro progetto e che con grande generosità ha dato a Pisa un rilievo internazionale. Ringrazio tutti i componenti del comitato scientifico che hanno portato un contributo essenziale a questa edizione, e a tutti i trentadue progettisti che con le loro idee hanno raccontato un mondo migliore possibile. Un pensiero particolare Francesca Franceschi, nostra responsabile della comunicazione per aver supportato i curatori con precisione e talento. Ringrazio le aziende che hanno sostenuto con entusiasmo il progetto culturale della quarta edizione rendendo possibile un sogno, quello di far si che l’architettura sempre più diventi un valore primario nella cultura collettiva. Infine ringrazio veramente di cuore il gruppo dell’ing. Paolo Galantini che ha messo a disposizione dell’organizzazione, con enorme generosità, tutto il suo personale del suo studio che insieme ai miei collaboratori ha portato entusiasmo, partecipando ad un’esperienza fortemente immersiva nel mondo dell’architettura contemporanea. A loro auguro con grande affetto e riconoscenza di credere sempre nell’architettura, nel lavoro e nello studio continuo in una proiezione di crescita continua.

Il progetto Biennale è e dovrà essere sempre più un progetto collettivo, un progetto della città di Pisa.

Concludo ringraziando i miei compagni di viaggio con cui ho avuto il piacere di condividere la curatela di questa edizione, Silvia, Fabrizio e Pietro, ai quali mi lega un profondo affetto e con i quali la Biennale di Architettura a Pisa ha potuto crescere fino a diventare una realtà basata sulla solidarietà, la generosità e sulla passione per la città.

 

 

 

Massimo Del Seppia Architetto

Presidente LP