admin on January 3, 2022

Riqualificazione del complesso ospedaliero Santa Chiara
Pisa (PI), 2007

L’area dell’Ospedale S. Chiara é un grande patrimonio storico-culturale, sia per la sua prossimità al Campo dei Miracoli che per il valore storico-artistico della zona, in particolar modo dell’antico “quadrilatero”. Tuttavia, per l’uso che attualmente ospita oggi risulta essere un’isola in pieno centro storico. Tutte le connessioni urbane, visuali e pedonali sono negate, gli edifici sono stati adattati alle funzioni che accolgono senza un’accurata analisi di riuso e nuovi edifici hanno affastellato l’area senza alcun principio urbanistico.

Il progetto muove le sue premesse dalla considerazione che non si può convertire l’area dell’ospedale di S. Chiara in un quartiere urbano secondo i modelli tradizionali.

Questo è dovuto alla presenza di molti edifici vincolati, di una bassa capacità di nuova edificazione, dalla presenza di magnifiche specie vegetali e dal carattere leggermente periferico dell’area, nonostante si trovi in pieno centro.

I temi principali:

– Creare un grande quartiere verde da abitare dove si organizzano le diverse attività cittadine.

– Creare uno spazio pubblico di riferimento capace di ricucire il sistema urbano e dare gerarchia e ordine agli spazi.

– Creare una città ipogea: strade, viali, grandi piazze, attività ludico-culturali, connessioni verticali di ampio respiro

– Recuperare la memoria delle Mura Urbane e delle sua vestigia.

– Usi: specializzazione del territorio, sovrapposizione delle funzioni, nuova offerta culturale di qualità.

– Massima connessione della città con la Piazza dei Miracoli.

– Nuova offerta mercatale più leggera e flessibile.

 

Il nuovo quartiere di S. Chiara a Pisa è pensato come un polmone verde da abitare, dove il sistema del verde, lo spazio pubblico e la nuova edificazione che completano il riassetto urbano dell’area e il recupero degli edifici con nuovi usi, garantiscono lo svolgersi delle normali attività cittadine. Si restituisce la zona di S. Chiara alla città, con le sue connessioni, i suoi conflitti e la sua complessità vitale. Il progetto genera un’area interamente pedonale, attrezzata con zone verdi e spazi pubblici che ricuciono in un disegno urbano uniforme gli edifici aleatoriamente distribuiti, creando connessioni con la Piazza dei Miracoli, le mura urbane e l’Orto Botanico. La nuova piazza generata da due edifici in linea e dall’edificio ex Medicina Generale, ora trasformato in Biblioteca civica, diventa il cuore del sistema, nuovo fulcro vitale ed elemento di riconoscibilità urbana che, associato alla valorizzazione dell’asse lungo le Mura antiche (connessione con il percorso turistico-culturale dei Lungarni), garantisce una nuova leggibilità degli equilibri e delle permeabilità dell’area in relazione al Campo dei Miracoli. I due edifici hanno un uso commerciale al piano terra e residenziale ai piani, così da assicurare la vitalità della zona. Per salvaguardare la vegetazione esistente e per risolvere il problema degli accessi e della circolazione carrabile all’area, si crea una “città ipogea”, complementare a quella di superficie. La città ipogea e la città di superficie sono collegate tramite elementi di snodo verticale, grandi patii verdi, che sono anche gli elementi di risalita. Una è l’estensione dell’altra.

La città ipogea è stata progettata secondo i principi della città tradizionale, con le sue eccellenze e le sue gerarchie di spazi pubblici, fatti di piazze, patii e sedi stradali. Il nuovo sistema crea quindi situazioni di connessione tra il livello del parco e quello ipogeo che arricchiscono lo spazio pubblico di eventi nuovi e dinamici, trasformando l’intervento in un vero e proprio progetto paesaggistico. Il recupero della memoria delle Mura Urbane, avviene attraverso la proposta di recuperare le fondazioni antiche, restaurate e illuminate attraverso un grande lucernario lineare che di giorno ne permetta la vista e di notte, illuminandosi, ricostruisca idealmente il limite delle Mura.